Songtext zu I più infelici e sfortunati giorni
I più infelici e sfortunati giorni
uom non provo giamai sotto la Luna,
nè le più acerbe e sconsolate notti,
di quelle che sent'io in ghiaccio e 'n foco:
vivendo sempre tra timore e doglia
tal che già mi devrian menar al fine.
Se giunger dee giamai ad un bel fine
l'esilio mio si duro, e questi giorni
che menando vo io in pianto e doglia
quest'è ora il tempo: e ben potressi o Luna,
poi che ne reggi, e tu celeste foco,
farmi uscir fuor di sì penose notti.
Gli altri animai s'acquetan pur le notti,
a lor fatiche poi ch'han posto fine,
ed io fra tanti mi consumo in foco:
e quanto a gli altri son più lieti i giorni,
tanto più con il Cielo e con la Luna
lamentando mi vò de la mia doglia.
Al mondo non fu mai gia simil doglia
qual è quella ch'io soffro e giorni e notti:
e di ciò testimon ne se'tu Luna,
che con teco sì spesso del mio fine
mi vò dolendo, e de' miei amari giorni
che mi cuocono il core in fiamma e in foco.
Se pur credessi far al mio bel focoritorno,
e miei pensieri potessi e doglia
far palesi, ch'io provo in questi giorni,
io spererei posar tutte le notti
e ai miei tanti dolor metter già fine,
ma son nat'io sotto spietata Luna.
Quante fiate al lune de la Luna
per spegner, s'io potesse il mio gran foco,
vo desiando del mio corso il fine:
che se mortal giamai morio per doglia
esser quel io devria, che le mie notti
mi son sì fosche, e via più tristi i giorni.
Prima ne'giorni splenderà la Luna,
e ne le notti andrà l'eterno foco,
ch'io creda a la mia doglia poner fine.
Nicolò Delfino - I più infelici e sfortunati giorni Songtext
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